1° SEMESTRE 2017: AGGIORNAMENTO DATI
822 I CASI DAL 2012 AD OGGI, 47 NEI PRIMI SEI MESI DEL 2017
Nei primi sei mesi dell’anno sono già 47 le persone che si sono tolte la vita per ragioni riconducibili a difficoltà economiche, in calo rispetto alle 81 vittime registrate nella prima metà dello scorso anno. A rilevarlo l’Osservatorio “Suicidi per motivazioni economiche” della Link Campus University e diretto dal prof. Nicola Ferrigni docente di Sociologia Generale e Politica.
«Anche nel 2017 – dichiara Ferrigni – prosegue il lavoro dell’Osservatorio che dal 2012 monitora quotidianamente e studia il fenomeno dei suicidi legati alla crisi e alle difficoltà economiche, e che oggi diffonde i dati relativi ai primi sei mesi dell’anno in vista della pubblicazione che avverrà nei primissimi mesi del 2018 dei dati relativi all’intero anno 2017. Sono 47 i casi registrati da gennaio a giugno, in calo dunque rispetto a quelli registrati nello stesso periodo dello scorso anno, mentre resta stabile a 58 il numero dei tentati suicidi. Salgono così complessivamente a 822 i casi di suicidio per motivazioni economiche registrati dal 2012 a oggi e a 558 i tentati suicidi».
Dai dati parziali sul 1° semestre 2017 emerge una significativa incidenza del numero di vittime tra i più giovani: sono già 8, infatti, i casi registrati tra coloro che possiedono meno di 34 anni; tra questi, 7 delle vittime hanno un’età compresa tra i 25 e i 34 anni, mentre una ha meno di 25 anni. Dal 2012 ad oggi la fascia d’età maggiormente colpita resta a ogni modo quella dei 45-54enni, che raccoglie complessivamente circa il 35% del totale dei suicidi.
Nel 1° semestre del 2017 i suicidi per motivazioni economiche si registrano per lo più al Centro e al Sud, con in testa la Campania e le Marche. Dal 2012 il Nord-Est continua comunque a raccogliere il numero più elevato di suicidi: il 25,2% infatti del totale si registra nell’Italia nord-occidentale, e in particolare nella regione Veneto e nelle province di Padova e Venezia. A seguire il Sud, che dal 2012 a oggi registra il 23% degli episodi, con la Campania e la provincia di Napoli in testa. Il 21,5% dei suicidi si rileva invece nelle regioni del Centro Italia, il 19,3% nel Nord-Ovest e il 10,7% nelle Isole.
Il fenomeno, nella prima metà dell’anno, ha interessato prevalentemente i disoccupati, con 17 casi, mentre se ne registrano 16 tra gli imprenditori. Complessivamente il fenomeno continua però a coinvolgere in misura più rilevante gli imprenditori rispetto ai disoccupati: dal 2012 a oggi, infatti, rappresentano il 42,8% i titolari d’azienda che si sono tolti la vita per ragioni economiche; di questi, il 31,3% nel solo Nord-Est. Rappresentano invece il 40,1% del totale dei suicidi registrati da gennaio 2012 a giugno del 2017, i disoccupati, collocati prevalentemente al Sud (27,9%) e nel Centro Italia (22,7%), nonostante si assista a un loro progressivo incremento.